Queste caramelle dure con ripieno a base di latte e miele sono contraddistinte dal marchio “Ambrosoli”, che identifica una storica azienda dolciaria di Ronago, specializzata nella produzione di miele e caramelle. Oltre che nello stick da 43 g, sono disponibili nei formati da 135 g, 230 g, 1000 g e 2500 g. Non avendole mai assaggiate e non potendo acquistare su Amazon il singolo stick, ho optato per la confezione più piccola, ossia quella da 135 g.
Il packaging è rappresentato da un sacchetto di polipropilene, all’interno del quale le 27 caramelle sono confezionate singolarmente in un doppio incarto: quello esterno colorato è di polietilene, mentre quello interno trasparente è di polipropilene. Questo tipo di imballaggio brilla per efficienza, in quanto, oltre ad essere resistente in fase di trasporto, crea un’efficace barriera contro gli agenti esterni (luce, umidità, ossigeno, odori, ecc.), garantendo un’appagante stabilità degli ingredienti, assicurata pure dal confezionamento in atmosfera modificata (o protettiva). In effetti, nello scartare le caramelle, non ho riscontrato né la presenza di aria, né di umidità, che sono i principali artefici di contaminazione e rapida degradazione dei cibi. Giova, tra l’altro, sottolineare che questa valida schermatura permane anche successivamente all’apertura dell’incarto esterno (il sacchetto, per intenderci), in quanto, come abbiamo appena visto, la singola caramella è dotata di un incarto interno, che permette anche di portarne una o più agevolmente al séguito.
L’etichettatura, in lingua italiana, risulta chiara ed esauriente; il consumatore trova tutte le informazioni (non solo nutrizionali) di cui ha bisogno per addivenire a un acquisto oculato; riguardo ad esse, per motivi di brevità, rinvio prevalentemente alle foto che ho accluso. Mi limito solo ad evidenziare alcuni dati salienti, che ritengo possano aiutare il potenziale acquirente a comprendere se l’articolo risponda o meno ai suoi gusti e alle sue esigenze alimentari.
Va, innanzitutto, ribadito che le caramelle in parola non hanno una composizione omogenea, non sono realizzate per colatura, in quanto sono formate da un guscio duro che avvolge un morbido ripieno, il quale è ottenuto miscelando latte (9%), miele (7%) e burro (oltre che, naturalmente, zucchero, sciroppo di glucosio, sale e carbonati di sodio come correttore di acidità). La fabbricazione avviene nello stabilimento proprietario di Ronago (CO), nel quale, per la gestione dei rischi da contaminanti chimici, biologici, microbiologici e fisici, viene impiegato un modello organizzativo in linea con i requisiti fissati dallo standard “FSSC 22000”. Questa prestigiosa certificazione della sicurezza alimentare, che si fonda sul rispetto della norma “ISO 22000”, internazionalmente riconosciuta, e di altre rigorose norme tecniche, è stata rilasciata ad Ambrosoli dalla filiale italiana del “Gruppo Bureau Veritas”, un ente indipendente parigino, che è leader, a livello mondiale, nei servizi di controllo, verifica e certificazione per Qualità, Ambiente, Salute, Sicurezza e Responsabilità Sociale (la c.d. “QHSE-SA”). In sostanza, all’interno dell’impianto in parola si segue una metodologia operativa, con la quale vengono definiti e monitorati i punti critici di controllo del processo produttivo; inoltre, viene adottato un “Sistema di Gestione Integrato Sicurezza, Ambiente ed Energia”, che, secondo quanto asseverato da enti indipendenti, è conforme rispettivamente alle norme “UNI ISO 45001” (in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro), “UNI EN ISO 14001” (in materia ambientale) e “UNI EN ISO 50001” (in materia di gestione energetica). Non potendo soffermarmi, per le anzidette ragioni di economia testuale, sulle validazioni sinora menzionate, rimarco solamente che esse presuppongono una serie di stringenti controlli fisici, chimici, bio-chimici e organolettici, per cui sono foriere di alta qualità, igiene e sicurezza alimentare, alle quali contribuisce anche l’accurato sistema di tracciabilità, utilizzato dall’azienda per monitorare costantemente la catena di fornitura, al fine pure di assodare il rispetto dei principî di sostenibilità ambientale, economica e sociale (vedi al riguardo il codice etico, disponibile sul sito web di Ambrosoli).
La busta esterna riporta la tabella nutrizionale, la quale rivela che l’apporto calorico per 100 g di prodotto è di 391 kcal (grassi: 2,2 g, di cui 1,4 g di acidi grassi saturi; carboidrati: 91,7 g, di cui 74,0 g di zuccheri; proteine: 1,2 g; sale: 0,01 g). Sono, inoltre, presenti il lotto di produzione e il c.d. “termine minimo di conservazione” (o “TMC”), il quale, preceduto dalla solita formula “da consumarsi preferibilmente entro”, è collocato sufficientemente avanti nel tempo (circa 36 mesi rispetto al momento della consegna). Ricordo a me stesso che tale data rappresenta la soglia temporale fino alla quale l’alimento mantiene intatte le sue proprietà, se conservato correttamente (ovvero, in luogo fresco e asciutto). Superato tale termine, non diventa pericoloso per la salute; sarà ancora possibile consumarlo, ma le sue qualità organolettiche inizieranno a subire una progressiva flessione.
Completa l’etichettatura l’indicazione del quantitativo contenuto (135 g), affiancata dalla “℮” che rappresenta il c.d. “simbolo di stima”, il quale certifica che il divario tra la quantità effettiva contenuta nella confezione e quella nominale riportata in etichetta non eccede i limiti fissati dalla normativa dell’Unione Europea.
Nessun chiarimento viene fornito riguardo alla compatibilità con i vari regimi alimentari. È segnalata, però, l’assenza di glutine e la possibile presenza, in tracce, di frutta a guscio, specificando, inoltre, che gli ingredienti evidenziati in grassetto (ovvero, burro e latte) possono provocare, in persone allergiche o intolleranti, “spiacevoli” reazioni, che, fortunatamente😥, a casa mia nessuno ha registrato.
2️⃣ LA CARAMELLA🍬🥛🧈🍯
Non ho il bagaglio conoscitivo e l’addestramento sensoriale necessarî per tracciare un profilo organolettico del prodotto. Mi limito, pertanto, a descrivere sommariamente ciò che i miei sensi hanno percepito.
Nella confezione, ci sono 27 “caramelle” dal peso unitario di circa 5 g. Di colore marrone chiaro (che ricorda quello del cioccolato al latte), hanno una forma ovale e su ambi i lati recano impressa un’ape in rilievo. Misurano all’incirca 25,0 x 18,0 x 12,0 mm, per cui possono essere masticate, succhiate o sciolte in bocca senza alcuna difficoltà, con la debita precisazione, però, rimarcata anche da parte del fabbricante, che, nei bimbi al di sotto dei 5 anni, possono essere all’origine di un soffocamento. A prescindere da quale delle predette modalità di consumazione si scelga, danno, comunque, vita ad un estatico godimento, che ha inizio già quando in cui si rimuove l’incarto, o meglio nel momento in cui si taglia la busta esterna, operazione che genera la fuoriuscita di un inebriante odore di latte, mischiato a quello di miele. Un piacere che, naturalmente, si fa ben più significativo nell’attimo in cui le “caramelle” entrano in contatto con le papille gustative.
Le caramelle, come già più volte evidenziato, non hanno una composizione uniforme: c’è il guscio e il ripieno, i quali, gustosi entrambi, lo diventano ancor di più nel momento in cui, per rottura o dissoluzione del primo, le due componenti si mischiano. Abbastanza dolci, senza essere stucchevoli, non s’incollano al palato. Il loro gusto delicato e avvolgente, derivante principalmente dall’azzeccata commistione tra latte, burro e miele, non ha nulla da invidiare a quello di una caramella alla frutta. Quest’amabile sapore è nettamente percettibile quando si scioglie la caramella in bocca e diventa sensibilmente più intenso nel momento in cui fuoriesce il morbido e prelibato ripieno. La miscela dei vari ingredienti dà origine a delle deliziose sensazioni gustative, che, oltre ad essere connotate da una perfetta armonia, hanno l’ulteriore pregio di essere mediamente persistenti; infatti, non svaniscono immediatamente dopo la completa consumazione dell’alimento.
Le trovo ottime, non solo come rimedio energizzante e contro il mal di gola, ma anche per stimolare la digestione. Qualità che, come accennato in precedenza, sono enfatizzate dal loro particolare tipo di confezionamento, che consente sempre di averne qualcuna al séguito per fronteggiare, al bisogno, uno degli anzidetti fastidi oppure semplicemente per deliziare il palato e profumare l’alito.
3️⃣ LE CONSIDERAZIONI FINALI🤔👨🏽💻
Si tratta di un prodotto di ottima qualità, piuttosto gradevole, che è, inoltre, confezionato in maniera efficace e pratica. Tale considerazione mi porta a ritenere congruo il prezzo di 1,28 euro, al quale viene attualmente venduto il sacchetto da 135 g. Un importo che, tenuto conto anche dell’affidabilità del produttore e della minutezza della confezione (non si tratta, infatti, di un formato famiglia in senso proprio), risulta abbastanza competitivo, visto che corrisponde a un costo al chilogrammo di circa 9,48 euro.