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La caduta dei giganti. The century trilogy (Vol. 1) Copertina flessibile – 8 giugno 2016
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- Lunghezza stampa999 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreMondadori
- Data di pubblicazione8 giugno 2016
- Dimensioni13.6 x 5.5 x 21.6 cm
- ISBN-108804666919
- ISBN-13978-8804666912
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Dettagli prodotto
- Editore : Mondadori (8 giugno 2016)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 999 pagine
- ISBN-10 : 8804666919
- ISBN-13 : 978-8804666912
- Peso articolo : 800 g
- Dimensioni : 13.6 x 5.5 x 21.6 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 10,986 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
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Però, mi chiedo, tra il bestseller universalmente riconosciuto e il vuoto cosmico potevi trovare una via di mezzo?
A cosa pensavi mentre scrivevi La caduta dei giganti ? Un pippone di 999 pagine stracolmo di personaggi e di intrecci, lungo, a tratti noioso, privo di pathos.
Secondo me non l'ha scritto lui. Ha assunto un team che ha ricalcato i suoi libri precedenti, ha cambiato i nomi ai personaggi, l’ambientazione storica, questa volta siamo nel bel mezzo della prima guerra mondiale, e voilá ecco il nuovo romanzo d’autore.
Ho letto abbastanza libri scritti di Ken Follett per essere giunta, con un po’ di disappunto, alla conclusione che il template della narrazione (in quelli che ho letto) è sempre lo stesso:
storie di più famiglie di solito almeno una è ricca e una è povera
Scontro tra le classi sociali
Donne che rimangono incinte per colpa di ricchi signorotti locali. Ovviamente sedotte e abbandonate
Vessazione dei poveri da parte dei ricchi
Rivalsa delle vittime sui prepotenti
Era così in Pilastri della terra, – però attenzione! Quello era un capolavoro – In Mondo senza fine, persino in La cruna dell’ago. E qui.
Anche Ken Follett scrive con il pilota automatico?
Le storie alla fine sono ben scritte e in un qualche modo riesci ad affezionarti ai personaggi e vuoi vedere come va a finire.
Spero in una ventata di novità nei prossimi romanzi
Ho sempre trovato i suoi libri interessanti, scorrevoli, con ambientazioni storico/culturali ben rappresentate e con un fondo per me interessante, di solito lo spionaggio militare.
D'altra parte i lavori precedenti non mi avevano conquistato proprio completamente, forse in poche centinaia di pagine non c'era il "tempo" necessario per uno sviluppo più coinvolgente, più profondo, più intimo. Ho sempre letto Follet con la certezza di intrattenermi in modo piacevolissimo ma senza l'aspettativa di trovarmi di fronte ad un capolavoro.
Invece la sensazione è che in questo primo libro della trilogia la storia trovi il giusto spazio: i personaggi sono tanti e molto ben caratterizzati, l'intreccio è, come sempre, molto ben congeniato nella sua complessità, le ambientazioni riprodotte dettagliatamente e con scrupolosità.
Ciò che solitamente non mi piace molto dei suoi libri è la presenza di vicende amorose, che in passato ho trovato banali e spesso superflue, quasi con la sensazione che ci fossero perchè ci si aspetta che ci siano.
Questo libro non fa eccezione: è intriso di sentimentlismi più che mai. Tuttavia mi sembra siano storie legate alle vicende principali, ne fanno parte e spesso accentuano il significato delle stesse o portano a riflessioni su diversi temi di sfondo culturali, politici, sociali.
Nel complesso ritengo questo primo libro molto valido ed in qualche modo "maturo".
In generale si avvicina certamente di più ad i miei personali standard di "gran bel libro" e finalmente mi da l'impressione di essere scritto con una certa calma, lasciando il tempo necessario allo sviluppo, senza quella spiacevole sensazione di libro preformato che deve essere di un tot di pagine per garantirne profitti in edizione economica.
Ultima riflessione che poco c'entra con la valutazione: ma non è che il buon Ken negli ultimi anni sta scoprendo un vivido interesse per la letteratura erotica? Le scena di amore sono particolarmente ricche di dettagli e particolari piuttosto espliciti.